Per la rubrica miti e leggende, oggi vi presenteremo una delle figure militari più conosciute della storia della Corea: il generale Im Gyeong-eop. Conosciuto per le sue capacità strategiche e la sua lealtà, difese la Corea da numerose invasioni nemiche, sacrificandosi per questa causa.
Contesto Storico – Primi Anni
Nato a Chungju nel 1594, si sottopone insieme al fratello agli esami militari che supera, salendo di grado fino alla ribellione di Yi Gwal del 1624, quando viene posto sotto il generale jeong Chung-shin. Guadagna meriti, fama e rispetto grazie alle numerose vittorie riportate. Riesce con successo a reprimere le ribellioni di Yi Gwal e diventare comandante associato.
Nel 1627, durante l’invasione dei Jin, viene inizialmente inviato a difesa dell’isola di Ganghwa e successivamente fatto rientrare in Corea, quando il controllo delle truppe Ming diventa essenziale.
Infine viene nominato generale della difesa del Nord, magistrato di Yongbyon e perfino responsabile della difesa della fortezza del monte Baekma e del castello di Uiju.
Seconda Invasione Manciù della Corea
Durante l’invasione delle truppe Manciù, il generale si distingue in numerose occasioni per la sua forza e lealtà nei confronti della dinastia Joseon. In particolare, viene ricordato l’episodi della decapitazione di uno dei generali nemici, nipote di Hong Taiji. Il suo coraggio e forza di volontà lo hanno spinto a difendere e combattere per la sua nazione fino alla decisione di resa da parte del re Injo.
L’Isola di Yeongpyeong
La sua divinizzazione avviene presso le sponde dell’isola di Yeongpyeong. Quando i Qing invadono Joseon nel 1636, catturando e riportando in Cina numerosi ostaggi, la leggenda vede il generale Im impegnato nel loro inseguimento, grazie all’aiuto di un gruppo di pescatori e della loro barca. Tuttavia, quest’ultimi, temendo di morire, gettano in mare tutto viveri ed acqua, affermando di non poter proseguire. Questo proprio durante il passaggio di fronte all’isola di Yeongpyeong.
A quel punto il generale Im ordina ai suoi uomini di tagliare dei rami di quercia e di piantarli in mare, in cerchio, dando origine ai 민어구이 (o corvine): una specie di pesce marino appartenente della famiglia delle Sciaenidae che si riconosce per pinne frastagliate.
Non solo riesce in questo modo a nutrire i suoi uomini, ma la pesca dei 민어구이 (o corvine) diventa l’attività principale dell’isola nonché un mezzo di sostentamento per i propri abitanti.
Ancora oggi, prima di uscire in mare, i pescatori dell’isola organizzano un rituale per il generale Im. Nel folklore coreano, in particolare quello della costa occidentale del paese (Ongjin e isola di Yeongpyeong), la figura del pescatore di corvine si intreccia con la storia e le gesta di una figura storica.
Si ricorda nello specifico il cosidetto ‘canto dei pescatori’ (baechigi) e il rituale sciamanico ‘baetginaerim’ (Spirits Descend on Banners).
Contesto Storico – Ultimi anni
Gli ultimi anni lo vedono impegnato in combattimenti a fianco delle forze del generale Ming. Nonostante la sconfitta e l’imprigionamento, grazie all’intercessione del re Injo riesce ad ottenere la sua liberazione. Tuttavia, il generale Im Gyeong-eop viene ucciso dai soldati di Kim Ja-jeom, spaventato dal suo possibile ritorno a corte.