Presidente Moon ha partecipato alla riunione del G20 a Roma al Centro Congressi “La Nuvola”, per discutere della crisi climatica, della lotta alla pandemia e della ripresa economica globale insieme ad altri 20 presidenti e ministri delle economie più ricche del mondo.
Inoltre, il 29 ottobre, il presidente è stato raggiunto dalla first lady e dal ministro Lee In-Young per partecipare e inaugurare una mostra tenuta presso la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Campo Marzio, situata nel centro della Città Metropolitana di Roma.
Il nome della mostra è “Il Filo Spinato diventa simbolo di Pace”, ed è stata tenuta lì fino al 7 novembre.
Il Presidente ha colto l’opportunità per inaugurare la mostra, uno dei pezzi più importanti era l’opera d’arte realizzata dall’artista coreano e professore di scultura Kwon Daehun, chiamata “Croce della Pace”.
L”installazione è composta da 136 croci di filo spinato provenienti dalla DMZ (la zona demilitarizzata che divide la penisola coreana).
In questa speciale occasione, assieme alle Honorary Reporter Margherita Petrocelli e Claudia Piccoli, sono riuscita a contattare e condurre una piccola intervista con l’artista della mostra, Kwon Daehun, che insegna Scultura alla Seoul National University.
C’è una ragione particolare per la scelta di Roma come sede della mostra?
L’inaugurazione era prevista in una cattedrale in Corea e ho iniziato a realizzarla a gennaio di quest’anno, ma i piano sono cambiati e l’abbiamo preparata d’urgenza a Roma in occasione della visita del presidente Moon per partecipare al vertice al G20. Il primo giorno dell’evento, era previsto un incontro tra il presidente e Papa Francesco, e la mostra è stata organizzata in tempo in modo che il messaggio di riunificazione del popolo coreano fosse trasmesso attraverso la mostra. significato e il lavoro della mostra.
Come le è venuta l’idea di usare il filo spinato della DMZ?
È nata da un suggerimento dell’ex presidente della Camera di Commercio e dell’Industria della Corea, ora a capo dell’Ordine di Malta Corea. Cattolico devoto, aveva lavorato a diversi progetti di costruzione di croci. Un giorno, ha ricevuto una rete di filo spinato da una linea di trincea abbandonata, e mi ha suggerito di farne qualcosa.
Perché hai usato proprio 136 croci per realizzare la tua opera?
Sono passati esattamente sessantotto anni dalla fine della guerra di Corea, e ho raddoppiato il numero per simboleggiare 68 anni di divisione in entrambe le Coree.
Qual è il significato del filo spinato dal punto di vista della pace?
Il filo spinato usato nell’opera è una barriera trasparente che divide in due la penisola coreana. È molto diverso dal vecchio Muro di Berlino e dal Vallo di Adriano dell’Impero Romano. Attraverso quest’opera, noi (le due Coree) possiamo guardarci ma poiché non possiamo avvicinarci, il dolore è maggiore. Questa barriera trasparente simboleggia il dolore e il conflitto della Corea che viene rimosso, contorto, toccato e fuso per diventare qualcosa che simboleggia o sollecita la pace.
Hai ulteriori commenti o messaggi di speranza per la riunificazione della penisola coreana?
Mentre guardate l’opera, vi invito a pensare al perché questo materiale doveva essere fatto come una croce e dal filo spinato. Con questo breve pensiero e una risposta di una sola parola, penso che il nostro desiderio di pace crescerà poco a poco. Anche se quest’opera e la mostra saranno dimenticate prima della riunificazione, se qualcuno la vedrà di nuovo, si chiederà perché questa croce è stata fatta con filo spinato grezzo. Di conseguenza, credo che questo diffonderà di nuovo il messaggio della riunificazione. Infine, ringrazio i visitatori internazionali che hanno mostrato molto interesse per la mostra a Roma.
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