Oggi apro l’articolo con una domanda: cos’è il gugak?
Brevi accenni storici
Termine coreano usato per descrivere tutta la sfera della musica tradizionale coreana, ma non solo, anche balli e cerimonie che in qualche modo sono connesse con una figura divina.
Infatti, la musica coreana è stata studiata molto più approfonditamente solo durante la dinastia Joseon, dal Re Sejong in particolare (esattamente la persona che ha creato l’alfabeto coreano 한글, uno dei più antichi ancora usati oggi) ed a creare un sistema di notazione della Corea, riformando anche alcuni riti ancestrali presso il santuario Jongmyo.
La musica tradizionale coreana
Divisa in quattro, la musica tradizionale coreana racchiude la storia e la cultura di uno dei paesi più affascinanti dell’Oriente.
La prima é la cosiddetta “musica legittima” che era prettamente per i reali e l’aristocrazia di Joseon; la “musica popolare” che comprendeva balli di corte come pansori e sanjo; la “musica schiamanica” legata alle tradizioni buddiste come salpuri e boempae; ed infine la “musica poetica” amata dalla élite letterata come gagok e sijo.
Vi sono anche gli strumenti con cui vengono suonate queste canzoni. Difatti, la storia della musica tradizionale coreana ha una gamma molto ampia di strumenti tra cui: il piri (flauto), il gayageum (strumento a corda) e il buk (strumento a percussione).
Piri
Uno strumento a doppia ancia con trafori cilindrici, il Piri (Hangul: 피리) veniva usato per la musica popolare, di corte e sacra.
Si presenta come un flauto di bambù con otto fori totali (uno nel retro e gli altri sopra). È ereditato dal flauto cinese Guan.
Curiosità: è anche il titolo di una nota canzone K-pop delle Dreamcatcher “Piri”.
Gayageum
Il Gayageum (Hangul: 가야금) è uno strumento a 12 corde che fa parte della famiglia delle cetre. Il suo nome deriva dalle due parole “gaya” e “geum”; la prima è l’antico nome di una regione meridionale della penisola coreana, mentre la seconda significa cetra.
Le sue origini sono ancora molto discusse, ma c’è una corrispondenza con lo strumento cinese Guzheng, da cui si ispirerebbe.
Usato nella musica di corte, aristocratica e moderne come chongak kayageum e nella musica sanjo e folcloristica come sanjo kayageum.
Buk
È un tamburo cilindrico realizzato in legno con pelli di cuoio che lo ricoprono. Viene suonato generalmente con una bacchettata.
Il suo utilizzo è associato alla musica Pungmul che è l’insieme di quattro strumenti i “Samul Nori” che simboleggiano ognuno un elemento naturale.
Il Buk vuole rappresentare le nuvole.
Il museo nazionale Gugak
Situato a Seoul, il museo nazionale Gugak è stato fondato nel 1951 con la tradizione risalente al VII secolo, durante il Regno di Silla. La dicitura in inglese NCKTPA significa National Center for Korean Traditional Performing Arts. Primariamente è una struttura che promuove la musica coreana tradizionale con corsi accademici, gruppi musicali e soprattutto spettacoli.
Conclusione
Una delle cose più belle al mondo, secondo il mio punto punto di vista, é saper apprezzare le culture e storie di altri paesi. Con questo articolo, spero di aver portato un po’ di quella curiosità che, al giorno d’oggi, contraddistingue i più temerari.
Non dimenticate, comunque, di segnarvi nella vostra guida turistica per Seoul la visita al Museo Nazionale Gugak perché ne vale la pena per gli amanti della musica tradizionale e non solo. Ideale anche per gli appassionati di K-pop perché alcune canzoni hanno richiami di quel periodo antico e lontano, come ad esempio quella di AGUST D (Suga) dei BTS con “Daechwita” e i Oneus con “Luna” e “LIT”.