Shin Saimdang. Poetessa e calligrafa coreana, considerata un modello degli ideali confuciani e per questo soprannominata 어진 어머니 (ojin omoni) ovvero “La Madre Saggia”. Nell’articolo di oggi andremo alla scoperta di questo personaggio storico nonchè volto estremamente conosciuto, riportato dal 2009 sulla banconota da 50.000 won.
Infanzia ed educazione
Shin Saimdang nasce a Gangneung, una città portuale della Corea orientale. Casa natale dei suoi nonni materni, nonché luogo dove passerà la maggior parte degli anni della sua adolescenza. Il padre, Shin Myeong-hwa (ì‹ ëª…í™”, 申命和), era un funzionario governativo del clan di Pyeongsan Shin, mentre la madre era Lady Yi del clan di Yongin Yi. Era la seconda di cinque figlie. Il nonno materno è stato una delle figure che più l’hanno influenzata. L’educazione che le venne impartita era comparabile a quella destinata a primogeniti e figli maschi, considerata quindi insolita nel suo caso, essendo rivolta ad una giovane donna. Possedeva un’ampia conoscenza sul neo-confucianesimo, la storia, la letturatura ed era estremamente portata per la calligrafia, la pittura e il ricamo.
Matrimonio
Il 20 agosto 1522 (all’età di 19 anni) Saimdang sposò Yi Won-su e con il suo consenso continuò a trascorrere del tempo a casa dei suoi genitori a Gangneung. Sceglierlo come partito non era stato affatto casuale. Il padre di Saimdang aveva infatti dato priorità alla sua educazione; mirando quindi ad un uomo che non l’avrebbe ostacolata in nessun modo e che le avrebbe permesso di proseguire con la sua attività artistica. La coppia ebbe otto figli: cinque maschi e tre femmine.
A seguito della morte del padre, tornò sempre più spesso a Gangneung per prendersi cura della madre, ormai vedova. Saimdang era di spirito forte, tenace e nonostante all’epoca l’obbedienza era considerata come fondamentale per ‘una buona moglie’, raramente la dimostrava nei confronti del marito Yi Won-su.
A seguito poi della scoperta di una relazione extra-coniugale e di un tradimento da parte del marito, i rapporti tra i due si fecero sempre più conflittuali.
Ultimi anni
Shin Saimdang morì improvvisamente, dopo essersi trasferita nella regione di Pyongan, il 17 maggio 1551, all’età di 46 anni. Si racconta che il terzo figlio Yi, fosse devoto a tal punto da pregare per un’ora ogni giorno, nel periodo precedente alla sua scomparsa, affinchè la madre si riprendesse. Questo però purtroppo non accadde.
A seguito della sua morte il marito ruppe la promessa fatta e aprì le porte della loro dimora a Kwon, amante di quest’ultimo. Fu questo a dare origine ad un conflitto con Yi, che lo percepì come un tradimento, una mancanza di rispetto. Kwon si era sempre sentita inferiore rispetto a Shin Saimdang e dette prova di questo più e più volte. L’assenza della figura materna e il pessimo rapporto con Kwon, portarono Yi a scappare di casa.
Tra poesia e pittura
Nonostante nel periodo Joseon le donne fossero scoraggiate dal mostrare in pubblico i loro talenti, specialmente dopo il matrimonio, questo non andò ad inficiare in alcun modo nella produzione artistica di Shin Saimdang.
Le sue opere d’arte sono conosciute e ricordate per la loro delicata bellezza. Tra i temi prediletti ci troviamo : insetti, fiori, farfalle, orchidee, uva e paesaggi.
Sfortunatamente, non rimane molto delle sue opere di calligrafia, ma il suo stile è stato estremamente apprezzato ai suoi tempi. Per esempio nel 1868, ammirando l’opera di Saimdang, il governatore di Gangneung la descrive come “thoughtfully written, with nobility and elegance, serenity and purity, filled with the lady’s virtue”.
Shin Saimdang. A Legacy
Il suo terzo figlio, Yi I, è ad oggi considerato uno dei principali studiosi di Confucio della Corea. Anche Yi Mae-chang, la figlia maggiore, e Yi Wu, il quarto figlio, acquisirono notorietà nella pittura e nella poesia. Il volto di Shin Saimdang è riportato inoltre sulle banconote da 50.000 won. A partire dal 2009 fa la sua comparsa come simbolo della possibilità di conciliare la vita familiare con una carriera professionale. Il motivo di tale scelta è quello di contribuire attivamente ad aumentare la consapevolezza sull’uguaglianza di genere (nella società coreana) e sull’importanza dell’istruzione e della famiglia.
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