Per facilitare la comprensione della cultura coreana, il libro di Marianna Baroli, “Corea dalla A alla Z”, si rivela essere una guida adatta. Questo libro, realizzato in collaborazione con l‘Istituto Culturale Coreano (KCC) a Roma e KOCIS, è un tesoro di conoscenze che esplora le sottigliezze della società coreana. Durante un’intervista esclusiva, Baroli ha condiviso affascinanti aneddoti sulla ricerca dietro il suo libro, l’ispirazione nell’organizzazione del guerilla concert con Jay Park, e i suoi consigli per i reporter che aspirano a scrivere della cultura coreana.
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La meticolosa ricerca di Marianna Baroli per “Corea dalla A alla Z” è iniziata nella biblioteca dell’Istituto Culturale Coreano a Roma. “Ho utilizzato i volumi disponibili nella biblioteca dell’Istituto Culturale Coreano a Roma“, ha spiegato. Le risorse disponibili lì sono state inestimabili per aiutarla a identificare ed esplorare i termini e i concetti culturali chiave.
Baroli ha sottolineato il suo desiderio di includere termini familiari a coloro che sono appassionati della Corea ma non necessariamente ben versati nella sua lingua e cultura. “Per tutto ciò che riguarda la cultura e i viaggi, precisamente, ho fatto questa ricerca attraverso l’Istituto Culturale Coreano con i volumi che hanno, nella loro libreria e biblioteca, che sono disponibili pubblicamente“, ha detto.
Le sue connessioni con vari organismi culturali e amministrativi coreani, come l’amministrazione di Busan e il Ministero del Turismo, hanno ulteriormente arricchito la sua ricerca. Il suo lavoro precedente con l’Expo 2030 ha anche fornito una solida base per il suo approfondimento nella cultura coreana.
L’idea di organizzare un concerto guerrilla con Jay Park a Milano è emersa in modo fortuito. Le connessioni di Baroli nell’industria della K-pop, in particolare con l’agenzia di Jay Park, hanno aperto la strada a questo evento unico. Jay Park, un sostenitore notevole del suo progetto, è diventato il ponte che collega il libro e il concerto.
“La connessione tra il libro e il concerto è infatti l’artista Jay Park, perché è una delle persone che hanno immediatamente sostenuto il progetto gratuito”, ha condiviso Baroli. Questo evento improvvisato, organizzato dopo una sfilata di moda il 13 gennaio, si è rapidamente esaurito, mettendo in evidenza l’attrazione magnetica della musica e della cultura coreane in Europa.
Marianna Baroli offre inoltre preziosi consigli ai reporter che scrivono di cultura coreana. Sottolinea l’importanza della precisione e della modestia. “Oggigiorno, vediamo così tante notizie e disinformazioni, quindi a mio parere, per coprire la Corea, bisogna andare oltre la K-pop e i K-drama“, consiglia. Insiste sulla necessità di un’esperienza di prima mano e del rispetto della cultura, esortando i reporter a visitare la Corea per ottenere una prospettiva autentica.
“Una delle cose più importanti è andarci, e vedere di persona cosa sta realmente accadendo in Corea, perché la Corea che idealizziamo e la Corea reale sono due posti molto diversi”, nota. Sottolinea l’importanza di ascoltare e imparare, riconoscendo che anche i più eruditi appassionati devono rimanere umili riguardo alla loro comprensione di una cultura che non è la loro.